Posts written by sofocle62

view post Posted: 15/5/2014, 09:09 Epoche varie... - Bottoni
Grazie ragazzi! :D Vero Alessio, il n.8 è in effetti ben conservato, nonostante il materiale "povero". Quanto al GI credo sia il terzo che mi capita, secondo te con quella fattura di che anni potrebbe essere?
view post Posted: 13/5/2014, 21:49 Lustrabottoni? - Che sarà mai?
Ciao, penso sia proprio una parte del meccanismo di una serratura.
view post Posted: 7/5/2014, 00:49 mod.1777 - Armi da fuoco
Ho avuto anch'io ( :cry: ) delle armi Torinesi con quel punzone, ed ho anch'io il Tonelli, ma non sono del tutto convinto ...
Credo che i 4 libri del Boudriot siano ancora oggi i migliori testi in circolazione sull'armamento francese del prima-durante e dopo Napoleone...

P.S. quanto allo stato della martellina, quest'ultima è -giustamente- priva del retroussis, come previsto dalle modifiche dell'An IX, però pare di vederne traccia sul bordo superiore... :rolleyes:
view post Posted: 6/5/2014, 08:20 mod.1777 - Armi da fuoco
Inoltre ... piastra firmata Roatis (Francesco), canna ri-datata 1813 (come il 99% della produzione torinese), però i marchi con la stella mi sanno di produzione francese, penso si tratti di un "corrigèe An IX" ottenuto da un vecchio '77 o da parti di esso. Bel toc.

Perchè pensi che la baguette possa non essere pertinente? La cosa strana è data dal tipo di abrasione della martellina, a quanto pare il cane è "corto" o ha una piega al collo errata, lavorava solo sulla metà inferiore della batteria, avrà avuto di sicuro problemi di mancata accensione, ed avrà spezzato un sacco di buone pietre... :)
view post Posted: 5/5/2014, 08:14 mod.1777 - Armi da fuoco
:cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:

L'altro lato del bocchino? Mi sembra di vedere la molletta, non la vite, An IX?

Manifattura... reale? di... ? Tulle? Marina???
view post Posted: 28/4/2014, 07:33 Di che si tratta? - Oggetti vari
Però non vedo il foro del vitone di fissaggio... frammento di coccia di una sciabola?
view post Posted: 23/4/2014, 21:57 Guardate che fibbia - Fibbie
Bene, allora tutto quadra, le spade tipiche di quelle zone erano spesso repliche delle armi dei Templari, figurati se non replicavano pure le fibbie... ;)
view post Posted: 22/4/2014, 20:16 Guardate che fibbia - Fibbie
Ciao, potrei sbagliarmi, ma lo stile mi pare BEN più vecchiotto del "nostro"... Inglese?
view post Posted: 22/4/2014, 20:14 Probabile bottone borbonico - Bottoni
Credo che troverai ben poco, più facile sapere in quale unità del neonato Esercito Italiano (Regio) confluì tale reggimento dopo l'unificazione...
view post Posted: 19/4/2014, 18:59 Elmetto m33 - Vestiario
Dovrebbe essere Genio C.d'A. ... :)
view post Posted: 19/4/2014, 13:50 buona Pasqua e - Quattro chiacchere
Buona Pasqua a tutti, un pò umidina però, eh... :(
view post Posted: 19/4/2014, 13:49 palle sfrane - Armi da fuoco
Quella tonda è stata "cavata", per rimediare ad una mancata accensione o per scaricare l'arma, quella cilindrica, di solito, veniva utilizzata per i tiri "a metraglia" nelle artiglierie di piccolo calibro, da montagna. :)
view post Posted: 9/4/2014, 10:44 nuovo Sfondo - Quattro chiacchere
Schlacht bei Torgau? 1760? Oder... ? Bautzen?
view post Posted: 9/4/2014, 08:50 14° Bersaglieri - Fregi
Pappardella reperita, ahimè, in rete:

Storia

Poco dopo la loro costituzione, i bersaglieri furono armati di una speciale carabina ideata e fatta costruire appositamente che aveva il vantaggio, rispetto a quelle in uso, di essere più leggera e di avere un tiro più celere. L’anno successivo, nel 1837, fu costituita la 2^ compagnia bersaglieri. Nel 1848, all’atto della guerra contro l’Austria, le compagnie diventarono 6 più una settima di volontari studenti. Queste 7 compagnie erano suddivise in 2 battaglioni, il primo di 4 compagnie, con quella dei volontari, il secondo di 3.



Il Battesimo del Fuoco:

La Campagna del 1848-49

La guerra del 1848 fu per la neonata specialità l’occasione per dimostrare la sua attitudine al combattimento. L’8/3/1848, la 1^ compagnia del 2° battaglione, comandata dal capitano Lions, entrò in contatto nei pressi di Goito con un distaccamento austriaco. Appena informato dell’episodio, La Marmora, divenuto colonnello, accorse tra i bersaglieri e li divise in due gruppi. Gli imperiali abbandonarono il campo e ripiegarono oltre il Mincio facendo saltare il ponte. Rimase intatto un sottile parapetto che naturalmente fu battuto dalla fucileria e dall’artiglieria nemica. La Marmora venne ferito alla mascella e cadde da cavallo. Il sottotenente Galli della Mantica cadde ucciso. Tutto ad un tratto il bersagliere Guastoni attraversò d’un balzo la radura e si gettò sulla spalletta al grido di: Viva il Re! Avanti tutti! Il capitano Griffino lo raggiunse e, superandolo, passò sulla spalletta seguito da molti fanti piumati. Il ponte fu superato e la riva conquistata.

Per questa azione al capitano Griffino venne conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Altre azioni furono effettuate dai bersaglieri a Monzambano, Borghetto, Mantova, Villafranca, Pastrengo, Santa Lucia di Verona e Calmasino. Per queste azioni la 1^ compagnia del 1° battaglione e la 2^ del 2° meritarono la Menzione Onorevole (successivamente Medaglia di Bronzo al V.M.). Ma la gloria dei bersaglieri proseguì in altre battaglie: quella della Corona, dove la 3^ compagnia del 10° battaglione meritò una menzione onorevole, di Governolo, Ponti, Monte Torre, Valeggio, Novara. Purtroppo le sorti della guerra non furono positive per noi, e l’armistizio di Vignale firmato il 26/3/1849 restituì la Lombardia all’Austria. Oltre ai reparti citati, ottennero la Menzione Onorevole (successivamente la Medaglia di Bronzo al V.M.) la 9^ del 3° battaglione e la 14^ del 4° per l’infausta battaglia di Novara, ed il battaglione volontari bersaglieri valtellinesi (successivamente passato al 5° btg. di nuova formazione). Nel marzo del 1849 viene creato il 10° battaglione.
Nell'aprile 1849 le truppe comandate dal La Marmora intervennero per sedare i moti nella città di Genova .


1855, La guerra di Crimea e la morte di La Marmora

Il Piemonte, a seguito dell’aiuto che Francia ed Inghilterra diedero alla Turchia, inviò contro la Russia un contingente di 15.000 uomini. Tra questi, i bersaglieri mandarono le prime 2 compagnie di ogni battaglione, per un totale di 10 suddivise in 5 battaglioni provvisori. A capo della 2a^divisione fu posto Alessandro La Marmora, mentre suo fratello Alfonso assunse, dopo la morte del Duca di Genova, il comando del corpo di spedizione. Le truppe presero terra a Balaclava (8/5/1855) e si accamparono nella pianura di Kandikoi. Le truppe dello Zar, che presidiavano il fiume Cernia, avevano attaccato e battuto i britannici a lnkermann. I primi due battaglioni dei bersaglieri, insieme con due brigate piemontesi, dovevano attaccare i russi sul fiume, mentre i franco-inglesi, avrebbero cooperato a Traktir e a Giorgun. Ma i russi si ritirarono verso Makenzie, sorvegliati dai francesi a Fedioukine e dai piemontesi a Kumaya e Giorgun. I russi, forti di due divisioni, li attaccarono nella notte del 15-16 agosto. Sembrava fatta ma, grazie all’intervento della 5^ Brigata piemontese con il 5° battaglione provvisorio bersaglieri, che assaltarono di fianco il nemico, i russi furono sconfitti e inseguiti dai bersaglieri che guadarono il fiume per primi conquistando le rive della Cernia. Ma il 6 giugno, colto da colera, il fondatore del corpo dei bersaglieri Alessandro La Marmora morì in una capanna nei pressi di Kandikoì.

16 agosto 1855. Bersaglieri combattono a Cernaia

Nel 1856 fu creata la carica di ispettore del corpo dei bersaglieri, con le attribuzioni dei comandanti di brigata. I Bersaglieri vennero impiegati, dopo l'unificazione italiana, anche per contrastare il brigantaggio a sud. In questa occasione si dimostrarono un corpo particolarmente adatto specie per le impervietà del territorio dove vennero impiegati. Non mancarono episodi di violenze gratuite non dissimili da tutte le operazioni di pacificazione del regno messe in atto dal governo piemontese. Episodi di questo genere furono particolarmente cruenti in Basilicata dove imperversava il famoso brigante Carmine Donatelli Crocco.

4 giugno 1859. Bersaglieri combattono a Magenta nel 1859


La campagna del 1859

Il 26/4/1859, il Piemonte, alleato alla Francia, dichiarò guerra all’Austria. L’esercito piemontese era composto da 5 divisioni e da un corpo cacciatori delle Alpi, comandati dal Generale Giuseppe Garibaldi. Alla campagna parteciparono 10 battaglioni bersaglieri, 2 per ogni divisione, furono decorati il 6° e il 7° battaglione con Medaglia di Bronzo al V. M. per i fatti di Palestro e Borgo Vercelli. Successivamente, il 7° si distinse in maniera particolare a Palestro dove, dopo due giorni di durissima lotta, perse moltissimi dei suoi effettivi. Per quell’azione fu decorato con Medaglia d’Oro al V.M. Nelle giornate successive i reparti bersaglieri combatterono con onore e vero coraggio a San Martino, Pozzolengo, Solferino, Cavriana, Medole e Guidizzolo. Grazie a questi eroici comportamenti, quatto Medaglie di Bronzo al V.M. furono concesse al 1°, al 3° al 4° e al 10° battaglione. La guerra volse al meglio e, dopo l’armistizio di Villafranca, la Lombardia passò al Re di Sardegna. I battaglioni bersaglieri divennero 16. Intanto la Toscana e l’Emilia si erano sollevate e, costituiti due governi provvisori con eserciti propri, domandarono l’annessione al Piemonte. Con i reparti provenienti da quei due Stati i battaglioni bersaglieri passarono a 27, e inoltre furono costituite quattordici compagnie deposito ed il comando del corpo fu affidato ad un ufficiale Generale.
Con il trascorrere degli anni aumentò il numero dei battaglioni: 10 nel 1852, 16 nel 1859, 27 nel 1867 e nel 1861, divenuti 36, riuniti in sei comandi di reggimento con compiti amministrativi e disciplinari.

La campagna del 1860-61

Nella guerra contro lo Stato Pontificio furono coinvolti diversi reparti di bersaglieri. A Pesaro combatterono il 7°, l' 11° ed il 26°; il 16° battaglione bersaglieri conquistò Perugia, una compagnia del 9° si distinse alla Rocca di Spoleto (Medaglia di Bronzo al V.M.). La stessa decorazione fu concessa al 260 per i combattimenti fra Osimo e Castelfidardo.
Un’altra Medaglia di Bronzo al V.M. fu concessa al 14° ed al 25° battaglione. Contro i Borboni parteciparono 11 battaglioni (1°, 6°, 7°, 9°, 11°, 12°, 14°, 16°, 21°, 24° e 27°).
A Mola, il 4 novembre si distinsero il 14° ed il 24°, tanto da meritare entrambi una M.B.V.M. Il grosso delle truppe borboniche ripiegò ma fu battuto ad ltri dove si impegnarono ancora il 14° ed il 24° battaglione, mentre il 6° il 7°, l'11° ed il 12° combatterono a Gaeta ed il 1° e 16° a Capua che si arrese il 3 novembre. Gaeta cadde nel mese di dicembre come Civitella di Tronto. Sul finire del febbraio del ‘61 fu espugnata Messina. Per il comportamento tenuto durante tutta la campagna, al 7° battaglione fu attribuita la Medaglia di Bronzo al V.M.

Le vicende dal 1861 al 1866

In questo periodo il corpo subì notevoli modifiche. Per prima cosa i battaglioni furono portati a 36. La denominazione passò da Corpo dei Bersaglieri semplicemente a Bersaglieri. Il 31/12/1861 furono creati 6 reggimenti bersaglieri su 6 battaglioni, per un totale appunto di 36. L'anno successivo aumentarono i battaglioni (40) inquadrati, però solo su 5 reggimenti, 8 battaglioni per reggimento. Dopo un breve periodo di pace, ai due battaglioni bersaglieri guidati da Garibaldi che combatterono in Aspromonte fu concessa la Medaglia di Bronzo al V.M.


La campagna del 1866

Il numero dei battaglioni aumentò di nuovo. Si passò a 45 e successivamente a 50. Solo i primi 40 appartenevano all’esercito operante (di prima linea), il 41° fu aggregato al corpo dei volontari e gli altri 9 passarono alla riserva generale. In questa campagna i reparti bersaglieri combatterono a Custoza, nella Valsugana, a Borgo Forte e sul Torre. Il 23 di giugno le nostre truppe varcarono il confine.
I reparti bersaglieri impegnati furono circa quaranta. Otto per ogni corpo d’armata, il primo comandato dal generale Durando, il secondo dal generale Cucchiari ed il terzo dal generale Morozzo della Rocca e 16 all’Armata del Po comandata dal generale Cialdini. Presero parte alle più importanti battaglie:
Monte Cricol, Casa Mongabia, Monte Vento, Custoza, Villafranca, Primolano, Borgo e Levico. Il 4° e l’11° ebbero l’onore di contenere e respingere le cariche degli Ulani contro il quadrato di S.A.R. il Principe Umberto. Per i combattimenti di Monte Vento, ai battaglioni 2°, 8° e 13° venne concessa la Medaglia di Bronzo al V.M., per i fatti d’arme di Borgo e Levico al 23° ed al 25° battaglione fu concessa la Medaglia d’Argento al V.M. Nel settembre del 1866 i battaglioni 46°, 47°, 48°, 49° e 50° furono soppressi e sul finire dell’anno i reggimenti, costituiti su 9 battaglioni, soppressero la 4^ compagnia.

La liberazione di Roma

Nel 1864, una convenzione stipulata tra il Governo italiano e quello francese obbligava il primo a non attaccare lo Stato Pontificio ed ad impedire qualunque attacco dall’esterno. Per contro la Francia ritirò, entro due anni dal patto, il presidio di Roma, che il Papa sostituì mano a mano con un esercito proprio di mercenari. Nel 1867, a seguito di provocazioni dell’esercito pontificio, Viterbo si ribellò. Garibaldi tentò allora di marciare su Roma ma fu arrestato dalle truppe italiane e confinato a Caprera da dove fuggì per prendere il comando dei volontari dirigendosi sulla capitale. Il Papa chiese aiuto ai francesi che inviarono una divisione. Le truppe francesi si scontrarono con i garibaldini a Mentana ed a Monterotondo, ma le giubbe rosse, dopo aspra lotta, furono sconfitte. Dopo tale impresa i francesi tornarono a difendere Roma, ma durò poco. Difatti, per problemi legati alla guerra contro la Prussia i francesi ritirarono la loro divisione. Il governo italiano colse quell’occasione per deliberare l’occupazione delle province romane. lI 12 settembre, forti di 60.000 uomini, le truppe italiane passarono il confine. Diciassette battaglioni bersaglieri parteciparono all’operazione. L’attacco, principale si ebbe a Roma, a Porta Salaria e a Porta Pia; era il 20 settembre del 1870. lI 12° battaglione, in un impetuoso assalto si gettò sulla braccia aperta dal tiro dell’artiglieria a Porta Pia. Nelle prime ore del pomeriggio Roma venne occupata interamente, e col plebiscito del 2 ottobre andò a far parte del Regno d’Italia.
Le prime quattro compagnie che confluiscono nel I battaglione sono formate, rispettivamente, nel luglio 1836 (1a), nel gennaio 1837 (la 2a), nel gennaio 1840 (la 3a) e nel febbraio 1843 (la 4a). Un secondo battaglione si forma 23 aprile 1848 ed a cinque il 30 dicembre 1848, il 10 marzo 1849 gli furono aggiunti due battaglioni bersaglieri della divisione lombarda.
Protagonisti della presa di Roma del 20 settembre 1870, i battaglioni perdono l'autonomia operativa dal 1º gennaio 1871 e passano alle dipendenze dei reggimenti, portati a 10. Dal 1882 passano su quattro battaglioni ciascuno. Con l'ordinamento del 1910 presso ogni reggimento si forma un battaglione ciclisti, soppresso poi nel marzo 1919. Durante la prima guerra mondiale (1915-18) il corpo è ordinato in due divisioni speciali, 7 brigate, 21 reggimenti e 5 battaglioni autonomi.



Direi che tutto ciò non risolve i miei quesiti...
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