Ciao a tutti !
Posto la foto di un simpatico affresco, scovato anni fa tra le strade di Ceva:
Evidentemente in quel luogo si trovava la sede della gendarmeria locale in piena occupazione napoleonica, alcuni cenni trovati on-line sul palazzo in questione:
" Precedentemente, nei primi decenni dell'Ottocento, gli artisti recitano in un salone situato in via Carlo Marenco al numero 103, al primo piano dell’abitazione della famiglia Bergallo. Questo salone-teatro, sul cui ristretto palcoscenico salirono anche attori professionisti provenienti da diverse compagnie, divenne ben presto troppo angusto dato che l’interesse cresceva continuamente in Ceva e nei paesi vicini. Si rendeva quindi necessario trovare un locale più ampio ed adeguato, non solo per la ricettività, ma anche per la sicurezza e per consentire un appropriato allestimento degli impianti scenici degli spettacoli. La Società Filodrammatica chiese pertanto all’amministrazione civica ed alla cittadinanza di partecipare alla costruzione di un vero e proprio teatro. Il luogo adatto a tale scopo fu rinvenuto in via Pallavicino, nell’edificio dove era situata la casa di detenzione, nel periodo in cui Ceva fu eretta capoluogo di Provincia, a seguito delle patenti di Carlo Emanuele II del 1650, 1651 e 1658. Soppressa la Provincia (1722), le prigioni vennero dismesse e si mantennero solo più alcuni vani da adibire a carceri mandamentali (in quel tempo, per i prigionieri di stato e per i condannati per reati speciali, erano predisposte le segrete all’interno della Fortezza). L’intero immobile cadde in uno stato di degrado tale da diventare un costo molto oneroso per le finanze del Municipio. A testimonianza dell’esistenza in quel luogo di locali di reclusione, vi è ancora la scritta in francese sulla facciata del fabbricato di fronte, che ne indicava la destinazione ad ambienti riservati alle forze dell’ordine: Sureté publique - Obediance aux lois. "
Notare la bellezza della "Q" e il refuso "OBEDIANCE", testimonianza, per me, adorabile, spero vi piaccia ..