Palle di cannone d'Europa ..

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giulianot
view post Posted on 30/11/2011, 22:13 by: giulianot




Ciao a tutti, vi posto la foto di questa palla di cannone "trovata" :rolleyes: domenica scorsa...
Risale agli scontri del 1809 fra austriaci e francesi e dovrebbe essere proprio stata sparata dai francesi che attaccavano il forte Hensel a Malborghetto (Tarvisio) (ud):

vol189.th

20112011032.th

20112011033.th




La traduzione dice più o meno: Per ricordare il 17 Maggio 1809 - Con la forza della polvere scagliata su questa casa.
Che calibro potrebbe essere a occhio?



Mentre i francesi risalivano con difficoltà il corso del Fella lungo il Canal del Ferro e le truppe asburgiche percorrevano la Valcanale in direzione di Villaco, il 13 maggio l'Arciduca Giovanni compì un’ultima ispezione alle opere di difesa di Malborghetto. Il capitano Hensel (...) aveva sin a quel momento provveduto a far completare le opere di difesa. Gli ordini che aveva ricevuto gli prescrivevano che all'avvicinarsi del nemico avrebbe dovuto redigere un'istruzione per il comandante del forte, un ufficiale che sarebbe stato appositamente destinato a tale compito, e lasciare la postazione seguendo il resto dell'esercito in ritirata. La tradizione vuole che nel corso della visita dell'Arciduca, Hensel abbia chiesto direttamente al suo comandante in capo di concedergli l'onore di assumere il comando della guarnigione che si apprestava a sostenere l'urto del nemico, nonostante fosse consapevole delle molte carenze dell'opera difensiva e delle poche truppe che avrebbe avuto a sua disposizione. L'Arciduca acconsentì, e il suo commiato da Hensel sembra sia avvenuto in presenza della guarnigione schierata in rassegna nella piazza di Malborghetto. Prima di partire, l'Arciduca rivolse a Hensel queste parole: "Lei ha costruito queste forti opere e lei saprà anche difenderle!", alle quali il giovane ufficiale rispose: "Vostra Altezza Imperiale, voglio meritare la fiducia accordatami, che merito sin d’ora”. L'Arciduca si accomiatò da Hensel con un'ultima stretta di mano, sali su un carro militare e partí verso Villaco.
Fu forse in quella stessa serata che gli ufficiali austriaci si ritrovarono con gli abitanti più eminenti del paese per un'ultima cena all'osteria Ressmann di Malborghetto. Uno dei presenti si augurò che la nomina a comandante del forte potesse divenire il motivo della promozione di Hensel al grado di maggiore, ma il capitano rispose: "Lo chiami piuttosto la tomba di Hensel!" e civili e soldati brindarono insieme "all'arrivederci all'aldilà" e sembra che Hensel abbia anche rivolto queste parole: "Questo forte sarà la tomba mia e dei miei compagni; ma una tomba meravigliosa come quella di Leonida alle Termopili" In serata tutti i convitati, ai quali si erano uniti altri abitanti di Malborghetto, si diressero insieme a Hensel e ai suoi ufficiali sino ai piedi del forte, dove avvenne l'ultimo commiato, mentre già si sentiva l'eco dei primi combattimenti in corso nella vallata. Da quel momento Hensel non tornò più a Malborghetto, e rimase sempre sul promontorio del Tschalawài (così veniva chiamata la formazione rocciosa su cui sorgeva il forte) preparandosi all’imminente attacco nemico, anche perchè l'ufficiale al quale era stato affidato il comando di una fortificazione aveva I'obbligo di non allontanarsi mai dal perimetro difensivo.
Con i 350 uomini della guarnigione, il capitano Hensel si apprestò nella notte del 15 maggio a resistere all'attacco diretto che i Francesi avrebbero ben presto effettuato contro la fortificazione. Le relazioni francesi riportano che "'Tutta la giornata del 16 fu impegnata per ricognizioni attorno al forte di Malborghetto". Altre fonti indicano che nella prima mattinata uno o due parlamentari vennero inviati dai Francesi per intimare la resa del forte. Questi fecero notare a Hensel "che non poteva resistere al valore delle truppe francesi, dalle quali era investito da tutte le parti, cosa che lo metteva nell’impossibilità di ricevere qualsiasi soccorso, e che se per un capo vi era dell’onore da difendersi, quando la cosa pareva possibile, era temerarietà, per non dire un crimine, esporre la vita dei militari che si trovavano sotto i suoi ordini alle terribili conseguenze di una piazza presa d’assalto, mentre capitolando, poteva contare su tutta la lealtà della nazione francese". A fronte di questo lungo discorso, è rimasta memoria della breve risposta con la quale Hensel rifiutò la resa e rimandò indietro i due parlamentari dicendo loro "lo ho l'ordine di difendermi e non di trattare” .
Il capitano Hensel fece una ultima ispezione alle truppe e rivolse un nuovo invito alla resistenza, che fu tradotto, poiche fosse da tutti ben compreso, nelle varie lingue o dialetti parlati dai soldati che componevano la guarnigione, Croati, Boemi, Ungheresi e ben pochi "Austriaci propriamente detti ".
Il capitano Hensel era, sino a quel momento, rimasto nella parte più alta del promontorio, da dove poteva meglio seguire lo svolgimento dell'azione, ma vedendo il nemico irrompere nelle fortificazioni, riunì intorno a se un gruppo di croati e si lanciò alla loro testa incontro agli invasori. In quell'istante Hensel fu raggiunto da una palla di fucile che lo feri di striscio alle tempia sinistra, ma coprendosi la ferita con un fazzoletto continuò a correre verso il nemico gridando "Coraggio, camerati!". Continuando a combattere, Hensel fu più volle trafitto dai colpi di baionetta dei granatieri francesi che avevano già travolto il reparto che lo seguiva, e che oltre a lui uccisero tutti quelli che non si arresero.
 
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64 replies since 31/7/2011, 21:52   1087 views
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