Palle di cannone d'Europa ..

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view post Posted on 31/7/2011, 21:57
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LA LIBERTE L'EGALITE VOILA NOS SEULES DIVINITES

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Ripropongo questa vecchia discussione ..

Ciao a tutti !
Tutto è partito con il ricordo di questa grossa palla di bombarda che, fino da quando ero bambino, ha attirato la mia attenzione sulle mura del mio paese natio, Finalborgo .. muta testimonianza della " Guerra del Finale " che si svolse dal 1447 al 1452 ..

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Da quel momento quando mi capitano foto di queste sigolari testimonianze mi piace metterle da parte .. ve ne propongo alcune, sperando che vi faccia piacere ..

Questa si trova nel duomo di Valenza, ricordo dell'assedio subito dalle truppe Francesi, Piemontesi e Parmensi nel 1635 :

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5 aprile 1849, i piemontesi comandati da Lamarmora spararono cannonate sulla città di Genova dalle caserme di San Benigno e dal Forte Tenaglia .. ecco una delle palle ..

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Melito di Porto Salvo ( RC ) .. 1860, secondo la tradizione Garibaldi si affacciò a questo terrazzo .. scorto dai cannonieri della nave borbonica " L'Aquila " venne subito fatto bersaglio di alcune cannonate, una palla di cannone lo dimostra .. lì sotto il cornicione ..

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Questa è testimone della fine dello Stato Pontificio .. mura di Roma, campagna del 1870 ..

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Valicando le alpi, questo genere di curiosità si moltiplicano ..

Assedio di Nizza del 1543 :

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Wavre, campagna di Francia del 1815, facciata della chiesa di S. Giovanni Battista :

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Champaubert, 1814 :

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Porto di Le Poulingen, sempre del periodo Napoleonico :

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Castello di Pierrefonds .. assediato nel 1617 da ninentepopòdimenoche il Duca di Richelieu ( quello dei tre moschettieri ovviamente .. :D ;) )

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A volte le palle non si sono conservate .. ma si sono conservati i danni che hanno fatto ..

Grenoble, questa targa ricorda che il montante del portale è stata scheggiato da una palla di cannone durante l'assedio delle truppe austro-sarde nei primi giorni del luglio 1815 ..

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Ma non solo Europa ..

1798 .. le truppe napoloniche danno inizio alla campagna d'egitto .. la prima battaglia si svolse a soli 6 km dalle piramidi di Giza ... successivamente gli artiglieri francesi utilizzeranno il naso della sfinge per esercitarsi al tiro ... ed ecco i risultati :

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Ancora più distante, oltre l'oceano .. Quebec, battaglia di San Eustachio, 14 dicembre 1837 ..

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Sempre della stessa battaglia, questa che è una delle più curiose :

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E' solo una piccola parte .. ovviamente queste testimonianze si sprecano ovunque .. se qualcuno ne conosce e vuole aggiungere ... ;) ... riunirle sarebbe una vera miniera di anedotti .. chi vuole scrivere un libro con me ??? :) :) ;)

Catalogna, L'Escala .. napoleonica ..



una delle tante " torinesi " ..



Un'altra "torinese" .. ;)




... altra torinese ..

 
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view post Posted on 31/7/2011, 23:08
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Feramiu' H24

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Già, il famoso assedio di Torino del 1704...... ????????????????????????????? confused2 frusty nono2
 
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cannon bool
view post Posted on 1/8/2011, 05:19




Ale hai fatto bene a riproporre la discussione sempre molto affascinante e curiosa bravo
 
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view post Posted on 1/8/2011, 06:39

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Interessante post.
non avevo mai notato tali dettagli della Stroria, potrebbe valerne davvero la pena farne una pubblicazione.
Ricordo che da ragazzino mio padre mi portò a tra i carrugi di Genova nella chiesa di S. Giovanni (?) a vedere un proietto di artigieria navale (WWII) miracolosamente inesploso .... me questa è un'altra storia.

Grazie
 
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capasso
view post Posted on 1/8/2011, 12:24




Interessante discussione!
 
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view post Posted on 6/9/2011, 23:18
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LA LIBERTE L'EGALITE VOILA NOS SEULES DIVINITES

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Aggiungo qualcosina .. per chi gradisce ..



Presso la chiesa di Cancale ( Francia ), una èpalla che miracolosamente si conficcò in un muro interno presso il presbiterio .

Dettagli storici :

" Le 13 mai 1779, des vaisseaux anglais font irruption dans la rade de Cancale. Un combat naval s'engage avec des navires français en station ; les batteries de la côte tirent de toutes leurs pièces, et les canons ennemis déversent des grêles de boulets sur le bourg. L'un d'eux traverse la chambre du recteur et vient se ficher dans le mur. En souvenir de cet épisode, le boulet est serti d'une plaque de cuivre ; l'ecclésiastique fait graver une inscription latine dont voici la traduction : « Pourquoi globe insensé, viens-tu frapper cette maison, C'est ici qu'habite la sainte paix. Ce boulet fut envoyé d'un vaisseau anglais le 13 mai 1779, sous le rectorat de Jean Lemoine, pensionné sur l'abbaye royale de Sorrèze. "
 
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Zolfia
view post Posted on 7/9/2011, 08:45




Aggiungo quelle sparse nel centro storico a causa del bombardamento genovese da parte di La Marmora, dal 3 Aprile 1849, il "Sacco di Genova", allo scopo di sedare i moti rivoluzionari, con i quali il popolo insorto tentò di restaurare la propria indipendenza dal Regno di Sardegna.In quei giorni Genova fu messa a ferro e fuoco, saccheggiata e razziata, dopo essere stata bombardata per 36 ore

Nei pressi di Sottoripa cercate Vico dei Cartai, un carruggio stretto che e vi porterà dritti alla Chiesa di San Pietro in Banchi.

vico-del-cartai

Della stesse giornate la seguente (la stessa riportata da Pogo sopra)



visibile ancora oggi in via Porta Soprana al 23. A seguito del bombardamento, invalse l'uso fra il popolo di murare «in loco», le palle di cannone che avevano colpito le abitazioni. Questa, è una delle poche superstiti, sopravvissute alle numerose demolizioni delle quali è stata oggetto la città vecchia, nell'area compresa fra Pammatone e Porta Soprana; il cuore della Genova di allora.

e ancora questa, dentro un'alloggio di Vica Campetto:



ove la piccola scritta dovrebbe significare "Fu Bombardata Genova Giorno 5 aprile 1849"

Il 9 Aprile, dopo aspri combattimenti, le truppe regie entrano in Genova:

Una selva di baionette coprì le sue vie già liete di canti e di popolari entusiasmi. Lo strangolo dello stato d'assedio - lo scioglimento della Guardia Nazionale - il disarmo immediato dei cittadini - la libertà della stampa per indirette vie soffocata - il diritto d'associazione impedito - le violazioni del santuario domestico e tutte quelle gravezze, cui va d'ordinario soggetta una nemica città, furono la corona di spine che circondò il venerando suo capo.

Noi vedemmo un altra volta dagli antri delle polizie tenebrose sguinzagliati i segugi, che ingrassano di delazione e d'infamia, incarcerarsi persone che ree di delitti politici avvisavano (incaute!) che la data amnistia fosse loro un usbergo; e ben l'onorando dottore Gillardi, l'amico di Byron nell'età sua più decrepita dovette scontare nel carcere l'italianità dei suoi sensi. Recco sua patria s'ebbe pure il conforto dello stato d'assedio. Vedemmo destituiti senza ombra alcuna d'accusa fra i magistrati Celesia, Montesoro, Balestreri e Grondona. Un Sauli colonnello del Genio, un Mameli contro-ammiraglio messi in riposo, ed altri prodi ufficiali che lungo sarebbe il rammentare.


Ecco la lettera del nostro "amato" Vittorio Emanuele e con le parole di ringrazamento verso il generale:

Mio caro generale,

vi ho affidato l'affare di Genova perché siete un coraggioso. Non potevate fare di meglio e meritate ogni genere di complimenti.

Spero che la nostra infelice nazione aprirà finalmente gli occhi e vedrà l'abisso in cui si era gettata a testa bassa. Occorre molta fatica per trarla fuori ed è proprio suo malgrado che bisogna lavorare per il suo bene; che ella impari per una volta finalmente ad amare gli onesti che lavorano per la sua felicità e a odiare questa vile e infetta razza di canaglie di cui essa si fidava e nella quale, sacrificando ogni sentimento di fedeltà, ogni sentimento d'onore, essa poneva tutta la sua speranza. Dopo i nostri tristi avvenimenti, di cui avrete avuto i dettagli in seguito a un mio ordine, non so neppure io come sia riuscito in mezzo a tante difficoltà a trovarmi al punto in cui siamo. Ho lavorato costantemente notte e giorno, ma se ciò continua così ci lascio la pelle, che avrei voluto piuttosto lasciare in una delle ultime battaglie.

Parlerò alla deputazione con prudenza; saprà tuttavia la mia maniera di pensare. Vedrete le condizioni; mi è stato necessario combattere con il Ministero, perché Pinelli spesso si mostra molto debole.

Penso di lasciarvi ancora qualche tempo a Genova; fate tutto quel che giudicherete opportuno per il meglio. Ricordatevi, molto rigore con i militari compromessi. Ho fatto mettere De Asarta e il Colonnello del Genio in Consiglio di guerra. Ricordatevi di far condannare dai tribunali tutti i delitti commessi da chiunque e soprattutto nei confronti dei nostri ufficiali; di cacciare immediatamente tutti gli stranieri e di farli accompagnare alla frontiera e di costituire immediatamente una buona polizia.

Ci sono pochi individui compresi nella nota, ma si dice che occorre clemenza. Informateci su ciò che succederà, sullo stato della città, sul suo spirito, su coloro che hanno preso più parte alla rivolta, e cercate se potete di far sì che i soldati non si lascino andare a eccessi sugli abitanti, e fate dar loro, se necessario, un'alta paga e molta disciplina soprattutto per coloro che vi inviamo; saranno seccati di non arrivare a tempo.

Conservatemi la vostra cara amicizia, e conservatevi per altri tempi che, a quanto credo, non saranno lontani, in cui avrò bisogno dei vostri talenti e del vostro coraggio.


ZLF

Edited by lughnasadah - 13/12/2011, 11:29
 
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grenadier
view post Posted on 7/9/2011, 20:45




Molto interessante!!

...e comunque mette i brividi.
 
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view post Posted on 7/9/2011, 20:50
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Grazie mille per il contributo Luca !
Davverio interessante !! :woot:
 
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view post Posted on 11/9/2011, 20:29
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Molto interessante, complimenti per tutte le documentazioni!
 
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view post Posted on 16/9/2011, 15:18
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Grazie a tutti, :)

non ho letto i commenti di mumo. Speriamo non si armi di mazzetta e scalpello per andare a recuperarle! :lol: :lol: :lol:
 
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view post Posted on 2/11/2011, 20:48

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Do il mio contributo con la paaaaaaaalla...... :o:
Porto di Oneglia

Bye :)
 
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view post Posted on 3/11/2011, 11:54
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Molto bella ! Non la conoscevo questa, grazie mille !
 
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giulianot
view post Posted on 30/11/2011, 22:13




Ciao a tutti, vi posto la foto di questa palla di cannone "trovata" :rolleyes: domenica scorsa...
Risale agli scontri del 1809 fra austriaci e francesi e dovrebbe essere proprio stata sparata dai francesi che attaccavano il forte Hensel a Malborghetto (Tarvisio) (ud):

vol189.th

20112011032.th

20112011033.th




La traduzione dice più o meno: Per ricordare il 17 Maggio 1809 - Con la forza della polvere scagliata su questa casa.
Che calibro potrebbe essere a occhio?



Mentre i francesi risalivano con difficoltà il corso del Fella lungo il Canal del Ferro e le truppe asburgiche percorrevano la Valcanale in direzione di Villaco, il 13 maggio l'Arciduca Giovanni compì un’ultima ispezione alle opere di difesa di Malborghetto. Il capitano Hensel (...) aveva sin a quel momento provveduto a far completare le opere di difesa. Gli ordini che aveva ricevuto gli prescrivevano che all'avvicinarsi del nemico avrebbe dovuto redigere un'istruzione per il comandante del forte, un ufficiale che sarebbe stato appositamente destinato a tale compito, e lasciare la postazione seguendo il resto dell'esercito in ritirata. La tradizione vuole che nel corso della visita dell'Arciduca, Hensel abbia chiesto direttamente al suo comandante in capo di concedergli l'onore di assumere il comando della guarnigione che si apprestava a sostenere l'urto del nemico, nonostante fosse consapevole delle molte carenze dell'opera difensiva e delle poche truppe che avrebbe avuto a sua disposizione. L'Arciduca acconsentì, e il suo commiato da Hensel sembra sia avvenuto in presenza della guarnigione schierata in rassegna nella piazza di Malborghetto. Prima di partire, l'Arciduca rivolse a Hensel queste parole: "Lei ha costruito queste forti opere e lei saprà anche difenderle!", alle quali il giovane ufficiale rispose: "Vostra Altezza Imperiale, voglio meritare la fiducia accordatami, che merito sin d’ora”. L'Arciduca si accomiatò da Hensel con un'ultima stretta di mano, sali su un carro militare e partí verso Villaco.
Fu forse in quella stessa serata che gli ufficiali austriaci si ritrovarono con gli abitanti più eminenti del paese per un'ultima cena all'osteria Ressmann di Malborghetto. Uno dei presenti si augurò che la nomina a comandante del forte potesse divenire il motivo della promozione di Hensel al grado di maggiore, ma il capitano rispose: "Lo chiami piuttosto la tomba di Hensel!" e civili e soldati brindarono insieme "all'arrivederci all'aldilà" e sembra che Hensel abbia anche rivolto queste parole: "Questo forte sarà la tomba mia e dei miei compagni; ma una tomba meravigliosa come quella di Leonida alle Termopili" In serata tutti i convitati, ai quali si erano uniti altri abitanti di Malborghetto, si diressero insieme a Hensel e ai suoi ufficiali sino ai piedi del forte, dove avvenne l'ultimo commiato, mentre già si sentiva l'eco dei primi combattimenti in corso nella vallata. Da quel momento Hensel non tornò più a Malborghetto, e rimase sempre sul promontorio del Tschalawài (così veniva chiamata la formazione rocciosa su cui sorgeva il forte) preparandosi all’imminente attacco nemico, anche perchè l'ufficiale al quale era stato affidato il comando di una fortificazione aveva I'obbligo di non allontanarsi mai dal perimetro difensivo.
Con i 350 uomini della guarnigione, il capitano Hensel si apprestò nella notte del 15 maggio a resistere all'attacco diretto che i Francesi avrebbero ben presto effettuato contro la fortificazione. Le relazioni francesi riportano che "'Tutta la giornata del 16 fu impegnata per ricognizioni attorno al forte di Malborghetto". Altre fonti indicano che nella prima mattinata uno o due parlamentari vennero inviati dai Francesi per intimare la resa del forte. Questi fecero notare a Hensel "che non poteva resistere al valore delle truppe francesi, dalle quali era investito da tutte le parti, cosa che lo metteva nell’impossibilità di ricevere qualsiasi soccorso, e che se per un capo vi era dell’onore da difendersi, quando la cosa pareva possibile, era temerarietà, per non dire un crimine, esporre la vita dei militari che si trovavano sotto i suoi ordini alle terribili conseguenze di una piazza presa d’assalto, mentre capitolando, poteva contare su tutta la lealtà della nazione francese". A fronte di questo lungo discorso, è rimasta memoria della breve risposta con la quale Hensel rifiutò la resa e rimandò indietro i due parlamentari dicendo loro "lo ho l'ordine di difendermi e non di trattare” .
Il capitano Hensel fece una ultima ispezione alle truppe e rivolse un nuovo invito alla resistenza, che fu tradotto, poiche fosse da tutti ben compreso, nelle varie lingue o dialetti parlati dai soldati che componevano la guarnigione, Croati, Boemi, Ungheresi e ben pochi "Austriaci propriamente detti ".
Il capitano Hensel era, sino a quel momento, rimasto nella parte più alta del promontorio, da dove poteva meglio seguire lo svolgimento dell'azione, ma vedendo il nemico irrompere nelle fortificazioni, riunì intorno a se un gruppo di croati e si lanciò alla loro testa incontro agli invasori. In quell'istante Hensel fu raggiunto da una palla di fucile che lo feri di striscio alle tempia sinistra, ma coprendosi la ferita con un fazzoletto continuò a correre verso il nemico gridando "Coraggio, camerati!". Continuando a combattere, Hensel fu più volle trafitto dai colpi di baionetta dei granatieri francesi che avevano già travolto il reparto che lo seguiva, e che oltre a lui uccisero tutti quelli che non si arresero.
 
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view post Posted on 13/12/2011, 11:23
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Ciao a tutti, :)

ho inserito questa curiosa e interessante discussione sul sito:

http://www.guerrasullealpi.com/approfondim...nnone-d-europa/
 
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