Una Fortezza e un Museo (con quesito finale)

Perdonerete la digressione nel Medioevo (anche se la Fortezza di Savona meglio nota come Priamar ha una storia che bene si inserisce nel "nostro" periodo)
sono riuscito finalmente a visitare il Museo Medioevale della mia città complice il curatore, amico e sodale, che mi ha accolto al di fuori del normale orario.
Di seguito un reportage su i reperti che maggiormente potrebbero interessarci
La cintura di un guerriero ritrovata in una tomba (siamo nel VI secolo D.C. al tempo delle scorrerie di Rotari sul limes bizantino)
la lavorazione degli ossi per ottenere bottoni due pignatte di fuoco (bombe a mano ante litteram) palle da cannone di pietra verrettoni fibbie etc etc
MA UN OGGETTO IN PARTICOLARE descritto come ...(se lo dico capite subito) mi ha lasciato qualche dubbio circa il periodo storico e l'utilizzo ....

no il museo è ancora aperto (sono i suoi orari che non coincidono con i miei) anche se stanno tentando di ridimensionarlo (o peggio)
per quanto riguarda il reperto ... in effetti ... la didascalia è "colino " ( tu però giochi in casa )

dunque ... non se so nulla ... ma se lo ha scritto Paolo adesso gli mando mail per informazioni approfondite (entro 4/6 giorni mi risponde )

Edited by adorian - 14/3/2017, 21:49

Riporto l'estratto più significativo della mail di Paolo Giacomone Piana (che mi ha fatto dono di un suo articolo circa l'Esercito della Repubblica di Genova che provvederò a postare appena è possibile)
...purtroppo non ricordo l'articolo circa il ritrovamento nel Priamar di bottoni appartenenti a Reggimenti della Serenissima Repubblica, ma escludo di essere io l'autore (infatti la notizia è per me una novità). Sarebbe molto interessante saperne qualcosa visto che non sono stati identificati bottoni né delle truppe genovesi né di quelle liguri. Molti anni fa Gianfranco Ruello (ben conosciuto tra i rievocatori - ndr) mi parlò di un bottone che poteva appartenere a un reparto ligure precisando però che non ne era sicuro e che aveva avuto quell’idea solo perché non era riuscito a classificarlo altrimenti.
Fino al 1797 i documenti si limitano a dire che i bottoni dovevano essere bianchi (o di stagno) o gialli (o d’ottone oppure “rossi”) mentre quelli del periodo 1797-1805 danno descrizioni un po più dettagliate ma sempre molto vaghe. I bottoni non erano provveduti dagli appaltatori del vestiario ma venivano acquistati direttamente sul mercato civile, per cui le varianti possono essere infinite ...