"Prelevamento" di Buoi a Dego (ussaro 2)

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view post Posted on 25/10/2018, 13:01

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I numerosi (!!!) interventi ( meno male che Adorian c'è) al mio post precedente -Duello a Savona- mi incoraggiano... a continuare col racconto delle imprese del nostro giovin ussaro Marcelin Marbot, futuro generale di divisione napoleonico

Il racconto di Marbot illustra un originale metodo di approvvigionamento dell'Armata francese nell'inverno 1798-99.
Abbiamo infatti la descrizione di un’altra “impresa” cui partecipò il nostro diciassettenne ussaro, il “prelevamento” di una mandria di buoi da sottrarre all’armata austriaca. E’ un fatto che ben ci dimostra le condizioni di abbandono cui si trovava l’Armata francese, nella quale i soldati dovevano arrangiarsi per provvedere a sé stessi. Del resto tutta la campagna napoleonica in Italia fu all’insegna che “la guerra deve nutrire la guerra”.
Ma lasciamo la parola ( anzi, lo scritto) al Marbot.
“ La nostra clique (banda) si preparava a fare una spedizione per andare fino alle porte di Dego per prelevare un troupeau ( mandria) di buoi appartenenti all’armata austriaca. I generali francesi (..) erano obbligati di far finta di ignorare le corse che i soldati facevano al di là degli avamposti per procurarsi i viveri che non potevano procurarsi regolarmente. In ogni reggimento i soldati più intraprendenti e coraggiosi avevano quindi formato delle bande di maraudeurs che sapevano intuire, con un talento meraviglioso, i luoghi dove si preparavano i viveri per il nemico e sapevano usare l’inganno e l’ audacia per impadronirsene.
Era successo che “un fripon de maquignon" (commerciante di bestiame briccone) era venuto ad avvertire la clique del 1° housards che una mandria di buoi che lui aveva venduto agli austriaci pascolava "in un prato a un quarto di lega da Dego” (circa 1 km.) .
Questo brano è interessante, in quanto ben ci illustra i particolari rapporti che potevano esistere tra intraprendenti commercianti – ma meglio si potrebbero definire trafficoni- locali e Armata francese: il nostro fripon de maquignon prima vende i buoi agli austriaci (che a differenza dei francesi pagavano in moneta sonante) poi avverte i francesi affinché possano” recuperarli” gratis.
Ma torniamo al nostro Marbot:
Allora sessanta ussari, armati solo dei loro mousquetons partirono per prelevarli. Per evitare la grande strada percorremmo diverse leghe (una lega circa 4 km.) fra le montagne su cammini contorti e spaventosi (affreux)": evidentemente gli ussari dovevano essere accompagnati da qualche guida locale, visto che non usano la strada principale, passano per i boschi e arrivano comunque proprio là dove pascolano i buoi. Qui “sorprendemmo cinque croati, cui era affidata la guardia della mandria, addormentati sotto un capannone. Per evitare che andassero a dare l’allarme alla guarnigione di Dego, noi li attaccammo e, lasciatili là, (vivi o morti?) prelevammo la mandria senza colpo ferire.
Rientrammo al bivacco stanchi ma entusiasti per aver fatto una buona niche ai nemici e per esserci procurati dei viveri".

E infine una considerazione d’obbligo da parte del giovin ussaro:
Ho citato questo fatto per far conoscere lo stato di miseria nel quale si trovava l’Armata d’Italia e per mostrare a che punto di disorganizzazione un tale abbandono può gettare le truppe, di cui i capi sono obbligati non solo a tollerare siffatte spedizioni ma di profittare dei viveri che esse procurano senza aver l’aria di sapere da dove provengono” : e questo “senza aver l’aria di sapere da dove provengono” è veramente superlativo…

Il libro di Marbot continua poi narrando, in tre volumi per oltre 1300 pagine, vicende su vicende che videro coinvolto il nostro Ussaro nella sua lunga carriera militare, partendo da Savona e la Val Bormida, per finire a Waterloo, passando attraverso la Spagna, la Russia, la Prussia...

saluti
pincus

ussari1rgta

Edited by pincus - 26/10/2018, 05:26
 
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view post Posted on 29/10/2018, 11:25
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E no.. Pincus, almeno le avventure nei nostri confini “devi” narrarcele!! :woot:
 
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view post Posted on 29/10/2018, 11:35

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CITAZIONE (cesira.66 @ 29/10/2018, 11:25) 
E no.. Pincus, almeno le avventure nei nostri confini “devi” narrarcele!! :woot:

E come si fa a dir di no ad una signora?
Abbi fede
Saluti
Pincus
 
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view post Posted on 29/10/2018, 16:39
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:D grande!
 
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sippo
view post Posted on 14/11/2018, 14:11




Certo che Dego anche nel periodo prima di Marbot é stato un posto proprio sfigato :( ... lo hai descritto anche nel tuo libretto del 1996 sulle battaglie in Valbormida (1793-1796) e la doppia razzia francese in paese... mentre Massena gozzovigliava.. :P
 
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view post Posted on 14/11/2018, 14:48

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Un po' tutta la Val Bormida ha sofferto nella Ia Campagna napoleonica in Italia. E anche prima..(Se vuoi saperne di piu'
storiadellavalbormida.blogspot.com.)

P.S. 1996! Caspita, se passa il tempo!!
Spero che il mio libretto non ti abbia annoiato.
Saluti
 
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sippo
view post Posted on 13/12/2018, 12:38




Ciao Lionello,

No, annoiato no, :shifty: ma dal punto di vista editoriale trovo il libretto una pubblicazione rapida, divulgativa e sintetica, piuttosto che uno studio storico. Tratti di fatti che si conoscono, come pure le fonti che metti in gioco, o da dove sono ripescati alcuni documenti, fonti abbastanza conosciute…Pinelli, Krebs, Merla etc. Con questo non voglio dire che sia un libretto mediocre, ma si indirizza ad un largo pubblico e c’è poco archivio. :unsure:

Trovo più interessante, sempre sulla val Bormida e su quei tempi (che tra l’altro ha la stessa copertina), la pubblicazione del 2001 del Comune di Cairo che contiene il diario (plagiato) di Padre Reverdito. :B):

il tuo ragionamento, o riflessioni sulla strategia napoleonica, in una delle ultime sezioni del libretto, le condivido solo in parte. Perché si tende ad esaltare (anche troppo e malamente) il Bonaparte come uno stratega innovativo; in realtà, il Corso, ha scoppiazzato parecchio anche lui, :( e non era tutta farina del suo sacco, Carnot e Pichegru docet... (vedi Allonville : 1838) :rolleyes:

ciao
 
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6 replies since 25/10/2018, 13:01   225 views
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